The Triangle of Love;NearxMelloxMatt~

Welcome to Hell, Prima one-shot lunga e seria o_o;MelloxNear

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view post Posted on 11/5/2009, 22:04

Satisfaction ★
~~~~

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Tip of the Triangle~
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Facciamo la premessa vaH,per qui poveretti che si avventurano in questa pagina ma non usciranno vivi o_o"
Dunque,non vi dico niente di niente sulla fan fiction,dico solo che non l'ho pubblicata su EFP
SPOILER (click to view)
perchè ho paura o.o

e oltre al mio forum personale questo è l'unico dove la posto/posterò °ç°
Ora vi lascio leggere(queste 9 pagine d'inferno X°)
~
Pensare alla morte non era mai stato uno dei miei passatempi,però devo ammettere che qualche volta cadevo in quel macabro argomento.
Non mi andava di pensare alla mia fine,e tanto meno di sapere quando e come sarebbe avvenuta.
Tuttavia,per un certo periodo,avevo desiderato di morire,di andarmene per sempre,magari anche di non essere mai esistito.
E tutto soltanto grazie a lui…quello sciocco…non poteva semplicemente decidere di collaborare?
No…se non si faceva uccidere non ci sarebbe stato gusto…
Pensavo spesso a lui,fino a quando non venne al quartier generale,ovviamente non per vedermi,ma soltanto per riprendersi una foto.
Non potei non restituirgliela,anche se ormai era l’unica cosa che mi rimaneva di lui.
Prima di andarsene,esitò un attimo,come se volesse fermarsi a parlarmi,anche se con tutti i membri dell’SPK non avrebbe di certo potuto farlo.
Dopo la sua scomparsa dietro le porte d’entrata,e dopo essermi accertato di essere solo,cominciai a costruire un castello di dadi di fianco alla pista del trenino che stavo usando poco prima del suo arrivo.
Dopo aver messo in piedi una po’ di piani,cominciai a singhiozzare.
Feci cadere il dado che tenevo fra le dita e mi asciugai le lacrime con una manica.
Tentavo di smetterla,ma non ci riuscivo.
Ero sicuro che dopo quel momento non mi avrebbe più potuto dire quello che provava.

«…non siamo ancora riusciti a stabilire l’identità del secondo cadavere,probabilmente è quello del rapitore.»
Spensi tutti gli schermi che ricoprivano la parete,e cominciai ad arricciarmi nervosamente una ciocca di capelli.
Essendo insieme a tutti gli altri membri dell’SPK,non avevo il coraggio per mettermi a piangere,per cui sfogai tutto quanto sui miei poveri capelli,che dopo neanche un minuto erano più arricciati del solito.
Nessuno per fortuna mi chiese il motivo del mio nervosismo,e continuai impassibile a giocare con i miei dadi,in quanto la mia mente era troppo annebbiata per pensare al caso Kira.
Non pensavo che quel ragazzo mi avrebbe causato così tanti problemi,ma non riuscivo a smetterla di torturarmi per non avergli detto niente,al nostro ultimo incontro.
Eppure,anche se avevo già capito cosa mi stava succedendo quando lo avevo visto,pochi giorni prima,non gli avevo detto niente per paura di pentirmene in futuro.
Ma se lo avessi fatto,magari in quel preciso istante sarebbe stato lì…con me…
Per sempre…
L’inutile barriera che mi ero costruito intorno,evitando ogni tipo di rapporto con le persone che mi circondavano,mi aveva reso ancora più debole di quanto credessi,e ormai non potevo più nascondere neanche a me stesso che avevo bisogno di lui.
Io avevo bisogno di Mello…
Lo volevo con me,e in quel momento.




Dopo aver finalmente risolto il caso Kira,rimase un po’ di trambusto nell’aria,ma dopo una settimana,eravamo pronti per tornare in Inghilterra.
Io però non volevo tornare alla Wammy’s House…
Non volevo…
Perché tornare in un luogo,che mi avrebbe fatto soffrire?
Perché tornare in un luogo dove avevo fatto cancellare ogni sua traccia?
L’unica parola,che affollava la mia mente prima della partenza era “Perché?”
Senza di lui,le domande a cui non avrei saputo rispondere sarebbero state tante,benché fossi il miglior detective del mondo,ovviamente dopo L.
Sentivo che ogni giorno,senza Mello era perso…
Senza le sue continue minacce…
Senza il suo costante desiderio di potermi superare…
A quel punto mi mancava anche vedere i lividi che si formavano sulla mia pelle quando mi picchiava.
Dovevo ammetterlo,io ero innamorato di Mello.
E volevo tenerlo nascosto…
Non volevo che nessuno oltre a me lo sapesse…
Ma avrei preferito che tutti ridessero di me,piuttosto che perderlo…
Avrei sopportato le pene dell’inferno,ma lo volevo…di nuovo…



Alle nove a quarantacinque di una fredda mattinata d’inverno,io,e i membri dell’SPK ci trovavamo in macchina,intenti a tornarcene a casa.
Non credevo che sarebbe successo proprio a distanza di qualche minuto,l’inevitabile…o come si dice di solito il peggio.
Ma non pensavo che il “peggio” si sarebbe lentamente trasformato in meglio.
In quel momento,non ci stavo pensando,no,non stavo pensando né a quello,né a lui,la mia mente per una volta era vuota…serena…
Fui soltanto disturbato da un rumore metallico,molto forte.
Si,è vero,avevamo fatto un incidente,e visto che in quel periodo la fortuna stava proprio dalla mia parte,fui l’unico a riportare gravi danni.
Gravi,molto gravi….
Mi ricoverarono in ospedale,secondo i dottori se mi fossi svegliato non avrei avuto serie difficoltà a riprendermi…ma era quello il problema,mi sarei svegliato?
Secondo loro ero troppo debole,nonostante avessi ormai diciotto anni,e quindi probabilmente svegliarsi sarebbe stata un’impresa ardua da portare a termine.
Nonostante fossi in coma però,mi rendevo conto di quello che le persone intorno a me dicevano,i miei cinque sensi funzionavano alla perfezione,ma non avevo modo di dimostrarlo,già,nessuno.
Muoversi era ancora troppo difficile,e quindi dovetti starmene fermo e immobile.

Dopo circa un mese che ero sdraiato su quel freddo e scomodo lettino di ospedale,cominciai a fare strani sogni:
Alcune volte era tutto bianco,o in genere candido,e mi faceva rilassare.
Altre volte ancora,era tendente al rosso,e c’erano fuoco e fiamme d’ovunque.
Per quanto mi scervellassi,non riuscivo a capire cosa potessero significare quei sogni.
Andarono avanti così per qualche giorno,fino a quando finalmente,ci fu una svolta.
Nella candida luce,che mi avvolgeva,apparve una porta,dorata,ricca di pietre decori vari.
Rimasi a fissarla,quasi incantato dal colore che assumevano le pietre grazie ai riflessi della luce.
Venni ridestato da quello spettacolo solo quando la porta si aprì,e ne uscì solamente una mano.
Ero sicuro che ci fosse anche il resto della figura,ma non riuscivo a distinguerne i lineamenti per colpa della troppa lucentezza del luogo.
Fissai la mano,era tesa verso di me,mi stava chiamando.
Non so perché,ma mi fidai subito,e camminai velocemente verso la porta.
Afferrai la mano,che mi trascino subito attraverso il varco,il quale si richiuse dopo il mio passaggio.

Non capivo dove mi trovavo,ero in mezzo ad un prato,con un laghetto che spiccava nel centro.
Fissai l’acqua che si increspava,vedendo il mio riflesso,e notando che avevo sempre accanto la figura che mi aveva portato in quel luogo.
Nonostante mi fossi fidato così ciecamente,avevo come un nodo che mi impediva di dire qualunque cosa.
Si sedette accanto a me,e si appoggiò con la testa alla sua mano,annoiato.
Sbuffò un poco,e poi mi rivolse la parola,spezzando quel silenzio che era andato a crearsi.
-Non mi riconosci o hai paura di chiedermi chi sono?-mi domandò beffardo.
Non mi girai,continuai a fissare il mio riflesso.
“Me lo dirà lui chi è…”pensai senza badare troppo al suo sguardo fisso sulla mia schiena.
Avvertii l’erba scricchiolare.
-SONO IO!CRETINO!SONO MELLO!-sbottò in fine.
Sgranai gli occhi.
Mello?
Lì?
In quel momento?
No…stavo sognando…Mello era morto.
Già…era morto…
-Allora?Non mi credi?-chiese.
Scossi la testa,piano,facendomi cadere alcuni riccioli lungo le guance.
-Se ti giri…-mormorò.
Ignorai l’indifferenza che avevo portato avanti fino a pochi secondi prima.Dovevo voltarmi,dovevo vederlo!

Non c’era dubbio…era lui…
Aveva l’aspetto di quando aveva quindici anni…
Capelli a caschetto con la frangia,biondo…occhi azzurri che ti penetravano ovunque posassero il loro sguardo.
Si…era lui…il mio Mello…
-Allora?Mi credi?”Successore di L”?-chiese ridendo.
-La tua arroganza non ha intenzione di abbandonarti per strada,vero?-domandai senza dare risposta alla sua domanda.
-Beh,ormai non credo potrei cancellarla dal mio carattere.-
Sopraggiunse un attimo di silenzio,che interruppi subito.
-Sai dove ci troviamo?-chiesi leggermente spaesato,scrutando l’enorme distesa d’erba,che correva anche alle spalle di Mello.
-All’inferno,Near.-rispose con naturalezza.
-All’inferno??-richiesi incredulo.
Si passò una mano nei capelli,e inspirò.
-O meglio,all’ingresso..non voglio che tu veda dove sono stato io tutto questo tempo…-mormorò.
-E perché no?Ormai ci siamo vicini…-dissi curioso.
-E’ inutile,Near,io…non posso…-
Sapevo quanto fosse difficile fare cambiare idea a Mello,e da quanto sapevo nessuno ci era mai riuscito,quindi decisi di lasciare perdere e di capire soltanto perché mi avesse portato lì.
Mi scrutò un attimo.
-Bhè,benvenuto all’inferno Near!-esclamò aprendo le braccia mentre arrivava da dietro di lui una grossa folata di vento.
-Sei sicuro che questo sia l’inferno?Senza di te qualunque posto lo è…-mormorai sperando che non mi sentisse.
Purtroppo non fu così.
Fece sparire dal suo viso il sorriso che aveva mantenuto per quasi tutto il tempo,e mi guardò.
Per un momento pensai che si fosse fermato tutto,come quando un vecchio nastro si inceppa nel registratore,come quando muori,e nella testa ti rimane una sola immagine,l’ultima che hai visto…
Già,credevo di essere morto.
Pensavo che quel secondo fosse stato l’ultimo della mia vita,anche se forse il migliore,perché avevo avuto il suo sguardo tutto per me.
-Near..-
Il mio cuore perse un battito,e ritornai a respirare,cosa che non avevo fatto per quegli interminabili secondi.
-Si?-chiesi nel modo più fermo possibile.
-Io…-cominciò.
Annuii,per fargli capire che poteva andare avanti.
-…sono felice che tu sia qui.-concluse finalmente tornando a sorridere.
Era un sorriso debole,non più come quelli precedenti.No,non era un sorriso sadico,come quelli soliti di Mello,anche se erano uno più bello dell’altro.
Questa volta era dolce,come se mi volesse dire che presto ci saremmo dovuti lasciare e che avremmo dovuto trascorrere,da quel momento,il nostro tempo nel modo migliore possibile.
Io avevo quella intenzione da appena lo avevo visto,anche se solo in quel momento me ne resi conto.
Si avvicinò,lentamente a me e mi si inginocchiò di fronte.
Mi persi nei suoi occhi,e anche se potevo sembrare indiscreto a fissarlo così,in quel momento non mi importò.
Sentii le sue braccia avvolgersi intorno a me.
Appoggiò il suo mento sulla mia spalla.
Rimasi immobile.Non sapevo quale fosse il comportamento giusto per quel momento,perciò aspettai che fosse lui ad andare avanti.
-Non ti lascerò più andare…Near…-mormorò prendendomi una mano e portandola sul suo petto.
Sentii che,nonostante le circostanze il suo cuore batteva ad un ritmo tranquillo,mentre il mio stava accelerando sempre di più.
Spostò di nuovo la sua mano,tra i miei capelli,affondandola tra i miei boccoli e arricciolandomi qualche ciocca.
-E’ così che fai quando sei nervoso,no?-chiese lui con una punta di dolcezza anche in quella frase.
Annuii un poco,e lui fece scendere il suo capo lungo l’incavo del mio collo,fino ad appoggiare un orecchio sul mio petto.
Liberai la mano dalla sua presa,e la scostai,in modo che fosse solo lui a toccarmi.
Prima che potesse alzarsi,per chiedermi come mai mi fossi separato,appoggiasi entrambe le mani sul suo capo,accarezzandogli anche io i capelli.
Gli sforai i capelli,e di tanto in tanto gli davo un bacio sulla nuca.
Dopo essermi inebriato del suo profumo,mi separai,e lui fece lo stesso.
Era incredibile quante sensazioni avessi provato in quell’abbraccio,tra cui una felicità sconfinata,perché era da tempo che desideravo stargli così vicino.
Entrambi avevamo capito quello che provavamo,e ora sapevamo che appartenevamo l’uno all’altro,anche se non erano stato state le parole a dimostrarlo.
Nonostante il momento precedente fosse stato splendido,per entrambi la successiva situazione divenne pesante per l’imbarazzo che aleggiava nell’aria.
-Allora…perché mi hai portato qui?-chiesi,tentando di distrarre entrambi.
Alzò lo sguardo verso di me,e respirò profondamente prima di cominciare.
-Eri in coma no?Non volevo lasciarti così…da solo…allora..ho pensato di farti rimanere un po’ qui con me,fino a quando non ti sveglierai,ovvio…-spiegò.
Lo guardai,con un misto di felicità e tristezza.
Certo,mi faceva piacere che lui mi avesse portato lì per stare con me,ma perché parlava già del mio risveglio?In quel momento era l’ultimo dei miei desideri…eppure da come lo aveva detto sembrava che dovesse avvenire a breve.
-Mello…ma io…non voglio svegliarmi…-mormorai,cominciando a strappare alcuni fili d’erba.
-Prima o poi dovrai farlo…Near…il tuo destino non è morire,e quindi dovrai svegliarti,per andare avanti…-tentò di incoraggiarmi lui,per poi intrecciare le sue dita con le mie.
-Vedrai che dopo essere stato un po’ con me…ti stancherai,e non vedrai l’ora di tornare alle tue solite abitudini.-disse a malincuore.
Scossi lievemente il capo.
Ora avevo l’impressione che volesse liberarsi di me.
Credevo che avesse fatto finta di provare quello che mi aveva dimostrato in quell’abbraccio,soltanto per scoprire i miei sentimenti.
Ma quello allora non sarebbe più stato il mio Mello.
Scossi ancora il capo e tornai a fissare l’erba.
-Near…ascoltami…-cominciò.
-Guardami solo un secondo…-mormorò.
Vedendo che non lo ascoltavo,mi prese il capo tra le mani,sollevandolo con violenza verso di lui.
Avvicinò piano il suo viso.
Sentii il suo respiro caldo sulle mie labbra,era ovvio che era a quelle che mirava.
-Near,io ti amo.-confessò tutto d’un fiato premendo le sue labbra sulle mie.
Mi leccò appena le labbra,tentando di entrare nella mia bocca.
Non ci mise molto a trovare un varco,e dopo aver trovato la mia lingua,cominciò a giocarci,fino a quando,spinti dal bisogno d’aria fummo costretti a separarci.
Entrambi respirammo affannosamente,e solo dopo pochi secondi mi resi conto che Mello era molto lontano da me,e non sembrava volersi riavvicinare.
A gattoni mi avvicinai a lui,che nel mentre fissava i miei movimenti stralunato.
Appena gli fui davanti,non riuscii a spiegarmi il motivo per cui tentò quasi di scapparmi.
Lo bloccai,stringendolo a me,più forte di quanto avesse fatto lui prima.
-Mello,cos’hai?-gli chiesi coccolandolo un poco.
Dapprima non mi rispose,ma sentivo che piano piano si stava sciogliendo con le mie carezze.
-Mello…-feci per riformulare la domanda,ma mi interruppe.
-Near…ho sbagliato tutto!-esclamò accoccolandosi di più a me e stringendo il mio pigiama tra le dita.
-Non dovevo portarti qui…non dovevo baciarti!Me ne sarei dovuto restare qui,buono buono e continuare la mia solita vita!-urlò separandosi di nuovo,talmente violentemente da farmi male.
-Mello…tu non sei una creatura che deve vivere in questo posto…-mormorai io.
-Hai fatto bene ad andartene…-proseguii.
-Near!Se sono qui vuol dire che me lo sono meritato!E poi…ora che ti ho baciato…non credi che separarci sarà ancora più doloroso?!-
-Certo,che lo sarà.Però…ora tu sai che anche io ti amo,e quindi rimarremmo uniti per sempre,anche se saremmo lontani,e quando sarà il momento ti raggiungerò…e poi dai!Ora non mi pare il caso di pensare a questo.-dissi mentre mi arricciolavo i capelli.
Sospirò e mi venne vicino.
-Forse hai ragione.-riconobbe appoggiandomi una mano sulla testa e sciogliendo i nodi che mi ero fatto con le ultime arricciolature.
Mi diede un veloce bacio sulle labbra,talmente tanto rapido che quando si separò tentai di riprenderlo.
-Perché no,ora che sei qui potrei anche divertirmi un po’ con te.-ghignò,mentre gli si ridipinse sulle labbra il suo sorriso sadico.
Intuii le sue intenzioni e sussultai per un attimo.
-Che sciocco che sei…stavo scherzando!-esclamò facendomi uno sberleffo.
-Si vede che non mi conosci ancora abbastanza.-continuò ridendo.
Lo fissai,serio,e per un momento lui trasalì,credendo che mi fossi arrabbiato.
Rimandai lo sberleffo,e lui,dopo poco scoppiò in una fragorosa risata.
-Bhe,che facevi qui prima che arrivassi io?-chiesi curioso,visto che in quel luogo non c’era nulla.
-Niente di particolare,ti osservavo.-disse.-Questo era il mio unico passatempo,non mi stancavo mai.-finì abbozzando un sorriso.
Rimandai il sorriso.
-Ah.-dissi soltanto.
In quel momento,mi venne in mente il giorno della sua visita.Quanto avrei voluto proteggerlo…
-Magari quel giorno ti avrei potuto fermare…-continuai abbassando lo sguardo.
-No,ormai avevo deciso che il mio scopo era salvarti,non avrei cambiato idea,e tu lo sai…-mi rassicurò.
Mi portò due dita sotto il mento,e mi fece il grattino come fossi un gatto,per poi tornare ai miei capelli.
-Non so perché,ma i tuoi capelli mi piacciono troppo,Near…-sviò il discorso,continuando a muovere la mano in mezzo ai miei riccioli.
-B-Bhe!Anche a me piacciono i tuoi…-mormorai arrossendo.
Era la prima volta che arrossivo,e quando Mello se ne accorse rise.

Continuammo a stare in mezzo a quel prato,e nonostante non me ne fossi accorto,passarono alcuni giorni,senza che sentissi né caldo,né freddo,né fame,né sete.
Di solito Mello mi portava a passeggiare in quel prato sconfinato,e mi mostrava che era come se fosse una città deserta.
Però la cosa che preferivo era il secondo lago che si trovava poco distante dall’entrata.
Era in fondo ad un viale di pini,e l’acqua aveva un colore cristallino.
Mello mi ci portava ogni giorno,vedendo quanto rimanevo incantato ad osservare le foglie che cadevano nell’acqua,e le sfumature che assumeva la superficie quando gli alberi si muovevano,lasciando filtrare un po’ di luce nel bosco.
Fu allora che me lo chiese…
-Senti Near,ti andrebbe di fare il bagno?-
Non ero molto convinto,mi sarebbero rimasti tutti i vestiti bagnati,e poi,devo ammettere che mi vergognavo.
Non ebbi il tempo di ribattere,si era già tuffato,lasciando fuori tutti i suoi vestiti.
Quando riemerse,emise un sospiro di piacere.
-L’acqua è splendida!Forza entra Near!-esclamò nuotando su e giù.
-M-Ma Mello…mi vergogno…-mormorai.
-Che stupidino che sei!Sarà come stare in costume!-rispose.
Esitai ancora un attimo,e me lo ritrovai davanti,fuori dall’acqua.
Non riuscivo a capire come avesse fatto ad essere lì così velocemente,ma poco importava.
Cominciò a sbottonarmi la camicia del pigiama,e quando ebbe finito la gettò per terra,sopra i suoi vestiti.
Mi fece scorrere un dito sul ventre,arrivando poi alla cerniera dei pantaloni.
-M-Mello!P-Posso fare da solo…-


Aveva già fatto,e ora mi stava strattonando verso l’acqua.
-Dai sbrigati!-esclamò.
-Eh…ah si..si arrivo…-mormorai.
Vedendo che non davo cenni di entusiasmo,mi buttò in acqua e mi si lanciò sopra.
Mi arrivò una gomitata in pieno naso,talmente tanto forte che credevo mi si sarebbe messo a sanguinare.Sarebbe stato il Colmo!
-Wah!Scusami Near!Non avevo intenzione di farti male….-si giustificò mentre mi massaggiavo il naso indolenzito.
-Non serve che ti scusi,non importa.-
-Ti ho fatto tanto male?-chiese.
-Passerà presto,c’è di peggio.-risposi.
Era successo tutto talmente velocemente che non mi ero neanche reso conto che eravamo in acqua,così cercai il suo braccio e lo afferrai,mettendomi al suo fianco e stringendolo a me.
-Near?Che ti prende?-chiese,leggermente preoccupato.
-E’ che non so nuotare..-mormorai affondando le unghie nel suo braccio per la paura.
Mugolò per il dolore,e poi si rivolse a me:-Stai tranquillo,ti porto io.-disse.
Per un momento non capii bene cosa intendesse,ma non ci volle molto a mostrarmelo.
Mi prese,e con uno scatto fulmineo mi ritrovai tra le sue braccia.
Cominciò a portarmi in braccio per tutto il lago,mantenendomi sempre un po’ immerso.
All’inizio ero rigido,per paura che se mi agitassi mi lasciasse cadere,ma poi cominciai a rilassarmi,fino a quando,giunti ad una delle sponde,mi lasciò galleggiare per conto mio,anche se quando ci avevo provato,mi aveva impedito di tenermi aggrappato all’erba appena fuori.
-Visto?Non ti succede niente.-disse.
-Già..-mormorai.
Si mise anche lui a galleggiare di fianco a me,e mi accarezzò una mano.
-Vorrei che rimanessi qui per sempre…-mormorò.
-Lo farò,Mello..-
-Eh?E come credi di farcela?-chiese.
-Se morissi subito dopo essermene andato via da qui…-mi interruppe praticamente subito,tornando in piedi,e spingendomi violentemente contro il bordo,facendomi assumere la sua stessa posizione.
-Te l’ho già detto che tu non devi voler morire per venire qui!-esclamò praticamente fuori di se.
-Dimmi perché.-risposi duro.
Sussultò.
-Io..non posso..-
Avevo la netta sensazione che mi stesse nascondendo qualcosa,qualcosa che lui conosceva fin nei minimi dettagli,ma che probabilmente qualcuno gli aveva vietato di rivelare,e io personalmente non me la sentivo di farmelo dire con il ricatto oppure con metodi anche peggiori.
-Possiamo parlare d’altro?-domandò dopo,per evitare ogni domanda.
-Va bene.-acconsentii.
Ci fissammo entrambi negli occhi,evidenziando il fatto che nessuno dei due sapeva di cosa parlare,fino a quando lui non cominciò a parlare.
-Lo sai che sei proprio carino quando sei bagnato?-mi chiese sorridendo.
-Anche tu.-risposi io.
Questa volta fui io a prendere l’iniziativa,mi avvicinai piano al suo collo,e lo ricoprii di soffici baci,scendendo piano sul suo petto,per poi risalire,fino a mordicchiargli le labbra.
Non mi lasciò finire,che prese lui il controllo della situazione,mordicchiandomi a sua volta le labbra.
Ci fermammo prima,in confronto alla scorsa volta.Mello aveva ragione,lasciarsi sarebbe diventato veramente troppo doloroso altrimenti.
-C-Credo che ci convenga rivestirci.-balbettai io,giusto per dire qualcosa.
Mello annuì e mi diede una mano a uscire.
Ci avviammo verso i nostri vestiti,che re indossammo,e con mia grande sorpresa,non si bagnarono neanche.
Tornammo all’entrata,dove passavamo le notti e alcuni momenti della giornata.
Mi accoccolai sotto le fronde dell’albero che sorgeva vicino al secondo laghetto.
-Stanco?-mi chiese Mello.
-Un po’.-risposi,credendo che non mi avrebbe creduto.
Si sedette accanto a me,e mi fissò per un po’.
-Mello,mi sembri preoccupato,tutto a posto?-chiesi.
-Near…ascoltami…-cominciò.
Non ebbe il tempo di proseguire.
Sentivo uno strano tepore,quel tepore delle coperte di lana dopo una fredda sera di inverno.
-Near,tu stai scomparendo.-
-C-Cosa?!Scomparendo?!N-No!Mello non voglio!-urlai.
-Calmati Near,ti stai soltanto svegliando.-disse tristemente.
Gli occhi mi diventarono lucidi,e le lacrime cominciarono a rigarmi il viso.
Dopo l’ultima sua visita non avevo più pianto,mi ero giurato di non farlo mai più,eppure in quel momento non ero riuscito proprio a trattenermi.
Mi abbracciò,mentre di me non rimaneva più nulla.
Speravo di udire di nuovo un suo “Ti amo”,ma l’unica cosa che mi disse fu: “E’ stato bello riaverti con me.”

Quando ricominciai a sentire le voci degli infermieri,e dei sempre più agitati membri dell’SPK,mi resi conto che il mio sogno con Mello era finito.
Aprii debolmente gli occhi,rimanendo accecato dalle luci al neon sopra il mio letto.
Essendo già intontito,ci misi un po’ di tempo a mettere a fuoco i visi di tutti i presenti.
Chiunque mi faceva i complimenti per la forza di volontà che ci avevo messo nello svegliarmi,e ogni volta che me lo ripetevano,mi sentivo sempre più abbattuto.
Avevo abbandonato Mello di nuovo,come avevo potuto?Altro che lottare per svegliarsi!Avrei dovuto lottare per continuare a dormire,stavo così bene con lui!
Dopo le varie lodi,i membri dell’SPK,specialmente Halle,mi raccontarono praticamente la loro vita in quei due mesi di coma che avevo trascorso.
Mesi?Addirittura?
A me non era sembrato,il tempo era andato troppo veloce,troppo…

Mi ci volle soltanto un altro mese e mezzo per rimettermi completamente,e così,i membri dell’SPK mi accompagnarono alla Wammy’s House.
Per prima cosa,dovetti andare nell’ufficio di Roger,e anche lui mi raccontò di tutte le sue preoccupazioni e arrivò addirittura a parlarmi di cosa avevano fatto i bambini per il dispiacere.
Dopo aver sorbito anche questa storiella,mi avviai verso quella che era sempre stata la mia camera.
Mi sedetti sul pavimento,ricominciando per l’ennesima volta il mio puzzle bianco.
Stavo rimuginando ancora sul tempo che avevo passato con Mello.
E quando arrivai a dover ricordare anche il momento dell’addio,mi trattenei a stento dal piangere di nuovo,come se lui fosse stato lì.
Ora dovevo veramente pensare ad un modo per raggiungerlo.

Dopo aver definito tutti i vari dettagli,per tornare da Mello,mi alzai piano dal pavimento,sempre più convinto di quello che stavo per fare.
Camminai deciso verso la porta della mia camera,e dopo averla aperta,attraversai il corridoio stando attento al passaggio dei bambini.
Scesi le scale ed andai fino in cucina,rovistai in un cassetto e,dopo aver trovato quello che cercavo,me lo infilai in tasca,tornando furtivamente in camera mia.
Chiusi la porta a chiave,e mi misi a sedere sotto la finestra.
Tirai fuori l’oggetto acuminato che mi ero appena procurato.
Era il coltello più affilato che avevo trovato,ed era perfetto per quello che dovevo fare.
Me lo rigirai tra le mani,come un bambino che ancora non ne ha capito l’uso.
Ora,il coraggio che prima mi aveva spinto a scendere fino in cucina per prendere l’oggetto veniva meno,per un solo istante pensai addirittura di tirarmi indietro,ma fu il solo pensiero di Mello a farmi cambiare idea.
Avrei sofferto un po’,solo poco,e poi lo avrei rivisto,e sarei rimasto con lui per sempre,senza che niente o nessuno ci avesse mai più potuto separare.
Strinsi l’impugnatura in mano,e poi la feci scorrere sul mio polso,causando un lieve taglio,che faceva sgorgare un po’ di sangue.
Convinto che non bastasse,mi conficcai il coltello nel polso,gemendo per il dolore,e poi passai all’altro polso,aumentando ancora la violenza del taglio.
Il coltello mi cadde dalle mani,e finì per terra.
Stavo lentamente macchiando tutto il mio pigiama e il pavimento di legno.
-Visto?Sono tornato…Mello…-sussurrai,mentre sentivo piano le forze che mi abbandonavano.
Il sangue bruciava,ed ustionava le labbra delle ferite.
Chiusi gli occhi solo per un attimo,per concentrarmi su qualcosa che non fosse il dolore,ma non gli riaprii più,ora si…ero certo di essere morto.
La luce invase l’intero spazio in cui mi trovavo,ma questa volta non apparve la porta dell’ultima volta.
Vidi soltanto la sagoma di Mello,delimitarsi nella luce.
-MELLO!-urlai mentre gli correvo incontro.
-Fermati.-disse freddo lui.
Non lo ascoltai,ero troppo felice in quel momento,ma fui bloccato,da una parete di cristallo,che ci separava.
-MELLO!C-Che cosa significa?!-esclamai battendo i pugni sulla parete.
-Perché lo hai fatto?-chiese.
-Dovevo tornare da te…io…io ti amo!Non potevo vivere senza di te…avevo bisogno di averti con me!-urlai,mentre cominciavano a scendermi delle lacrime.
-Near…la vita è ingiusta…e l’inferno non è posto per te…tu andrai in paradiso,e io tornerò dove ci siamo visti l’ultima volta.-
-N-No!T-Ti prego Mello!Portami con te!-lo implorai cadendo in ginocchio oltre la parete di cristallo.
-Near,avresti dovuto vivere,ti avrei potuto guardare,sentire respirare la mentre dormivi,ma tu…tu…non mi hai ascoltato,ed ora dobbiamo entrambi pagarne le conseguenze.Ti prego…tu non piangere,dovrai solo pensare che io sia due piani sotto di te.-spiegò,abbozzando un lieve sorriso.
-NO!Mello!Non c’è un modo per stare assieme?!Per rivederci?!-gridai ancora.
-No,Near.Addio,per sempre.-sorrise ancora e indietreggiò lentamente verso una porta che si era formata alle sue spalle.
Gridai ancora,per poi ritrovarmi solo,abbandonato a me stesso insieme alle amare lacrime.
Perché non lo avevo ascoltato?
Perché?
Ero stato solo uno stupido,avrei dovuto aspettare,ancora un poco,ma io volevo riaverlo subito,ed ora non avevo più nulla.
Già,nulla…
Non avevo nessuna certezza in quel momento,ma di una cosa ero sicuro,non lo avrei mai più rivisto.



...Ora tu sai che anche io ti amo,e quindi rimarremmo uniti per sempre,anche se saremmo lontani...
 
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Melele;
view post Posted on 16/5/2009, 22:56




io l'avevo già letta...
però l'ho riletta ancora una volta
(e siamo a 5)
e tutte le volte mi piace sempre di più
*___________*
 
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view post Posted on 17/5/2009, 17:32

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5 volte?o_o OMG *pat*
Comunque me felice che ti piaccia °ç°
 
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TheMicrophoneMolesta'
view post Posted on 1/7/2009, 19:59




É bellissima ç___ç E anche commovente! Davvero brava, una storia stupenda! *___*
 
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view post Posted on 7/7/2009, 11:37

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Grazie Mille*inchino* l'unico problema è che i personaggi mi sono venuti un bel pò OOC DD°:
 
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4 replies since 11/5/2009, 22:04   146 views
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